Come il primo giorno di scuola..
27-01-2020 18:50 - News
Come il primo giorno di scuola alle elementari dopo le vacanze estive, si torna a fare sul serio con la prima tappa in quel di Gavorrano. Il piacere di rivedere compagni di classe e volti conosciuti solo sui banchi di scuola è la stessa. La curiosità di sapere chi sarà il più bravo della classe e chi rischierà di bocciare è analoga. Ci sono i secchioni che sai che in qualche modo il loro 8 in pagella alla fine lo otterranno sempre, ma ogni anno c'è anche qualche sorpresa, nel bene e nel male. Prima della campanella che da il via all'anno ci sono i soliti saluti, gli stessi abbracci e le solite domande su come sono andate le vacanze. Qualcuno ha cambiato astuccio e zaino, quasi tutti hanno una divisa nuova da sfoggiare e da consumare durante l'anno.
Si avvicina il Preside Santoni, ci fa il discorso di benvenuto, ci da l'in bocca al lupo e poi si parte veramente. I primi minuti sono i più difficili, ma anche i più tranquilli. La maestra unica Tamara inizia morbida e chiede a tutti come sono andate le vacanze, se ci siamo divertiti e poco dopo, la domanda che ci fa capire che abbiamo iniziato davvero: "avete fatto i compiti che vi ho dato?" Dalle retrovie, il piccolo Riccardo, alza la mano timido: "Io si!". "Molto bene" risponde Tamara, piacevolmente sorpresa dall'inaspettato intervento del solitamente taciturno Ticciati. Poi si volta verso le bimbe, "E voi signorine?". "Anche io". Due risposte identiche arrivano insieme, sono quelle di Antonella e Patrizia.
Rotti gli indugi, si può partire con la lezione. Si inizia con un ripasso del programma svolto l'anno scorso con domande per testare i ricordi dei ragazzi. Il piccolo Ticciati, in modo sorprendente, continua ad alzare la mano e rispondere correttamente. Ha sempre avuto buoni voti, ma questa intraprendenza non è da lui anche se i suoi interventi fanno comunque piacere ai più. Ogni tanto il secchione Paolo, comincia ad intervenire, senza essere sfacciato come suo solito, ma facendo ricordare a tutti che nella sua materia preferita è quasi sempre lui il migliore. Oltre a lui, a sorpresa, c'è anche un piacevole ritorno. Giulio. Ha dovuto cambiare scuola nell'anno appena passato, ma si intuisce che ne ha frequentata una bellissima, perché anche lui, come Riccardo, sembra più intraprendente del solito.
Suona la ricreazione e finalmente si scende e ritornando a parlare tra noi. Via via che si incontrano nei corridoi o in cortile ragazzi di altre classi, si chiede come sta andando questo primo giorno. Qualcuno bene, qualcuno insomma. La maggior parte non bene, ma sappiamo benissimo che è un modo di dire, un'esagerazione. In lontananza, in un angolo vicino al chiosco delle pizzette si vede un gruppetto di 6 ragazzi vestiti uguale. Sono tutti insieme e oltre a ridere pacati stanno ripassando tutti i compiti fatti durante le feste. Si fanno delle domande e a turno ripetono tutti le stesse frasi. Tutti vogliono saper bene le cose anche se non dovessero essere interrogati e dare le stesse risposte corrette alle domande che potrebbero arrivargli dalla maestra. Mi avvicino e li riconosco. Sono tutti compaesani e vengono ogni mattina con il solito pullman. Tra di loro oltre a Giulio di cui parlavamo prima c'è Carlo, Stefano, Edison, Duccio e Marco. Suona la fine della ricreazione, si rientra.
Il finale della mattina scorre uguale a come cominciata, con Riccardo che intensifica gli interventi corretti senza mai strafare, ma rispondendo sempre correttamente alle domande. Nonostante il figurone che sta facendo in questo primo giorno, rimane sempre umile e di poche parole e al suono della campanella finale, senza che nessuno se ne accorga, chiude con calma lo zaino, se lo mette sulle spalle e si avvia verso il pulmino che lo riporterà a casa. Gli altri bimbi, invece, accolgono la fine del primo giorno con più veemenza. Si precipitano a parlare tra di loro, a scherzare, a raccontarsi cosa fanno nel pomeriggio e a pensare al giorno dopo. Dopo qualche minuto le aule si svuotano e tutti ritornano a casa dalle proprie famiglie, a commentare questo primo giorno di scuola.
Un altro anno è iniziato. Finalmente si torna alla nostra normalità, la nostra routine quotidiana che abbiamo la fortuna di poterla considerare bellissima perché condivisa con tanti fantastici compagni di classe e di scuola. Chissà se le sorprese e le conferme del primo giorno resteranno tali. Si dice spesso che chi ben comincia è a metà dell'opera, ma l'anno scolastico è così lungo che niente si può prevedere se non che sarà un altro anno spettacolare!